Il mio team ideale
“Perché ti accontenti di ottenere meno del miglior risultato possibile, anche se stai investendo il tuo tempo e i tuoi sforzi in questo progetto?”
(Software for your head)
Se immagino il mio team ideale – il team dei miei sogni – vedo un gruppo di persone che lavorano per qualcosa che gli interessa e che li riguarda direttamente. Persone che si mettono completamente in gioco per ottenere il miglior risultato possibile.
Ovviamente non ho mai lavorato in un team così. Se ne avessi incontrato uno, probabilmente non parlerei di “team dei miei sogni”, ma del “mio team”.
A pensarci bene, ho l’impressione che neanche i miei amici e conoscenti conoscano realtà come questa. Quasi quasi, mi viene il dubbio che un gruppo di lavoro così sia destinato a rimanere nell’orizzonte della fantasia. Ma perché? A parole, quasi chiunque condivide il mio sogno di potersi esprimere liberamente sul lavoro… perché poi in pratica non succede quasi mai?
Insomma, i team sono luoghi in cui si lavora strenuamente per raggiungere risultati mediocri, ma, in compenso, si arranca per rispettare scadenze sempre troppo incombenti, dando la colpa a capi o colleghi incompetenti, combattendo per assumere il controllo, consumando le giornate in un’agenda di riunioni inconcludenti.
La domanda quindi è: esiste un modo di trasformare un ambiente di lavoro, da luogo di mediocrità e ipocrisia, in luogo di eccellenza e successo?
A quanto pare sì, a patto di accettare di dire la verità a se stessi e agli altri. Verità sul proprio lavoro, sui propri obiettivi e sulla propria missione.
Per facilitare questo processo di trasformazione, Jim e Michele McCarthy hanno elaborato una metodologia fondata su alcuni protocolli. Si tratta di pratiche semplici, e quindi facilmente replicabili. Dei modelli di comportamento da adottare, per impostare una comunicazione sul lavoro che rispecchi i sentimenti e gli obiettivi di ciascuno.
Si chiamano Core Protocols, e sono stati progettati per la gestione dei gruppi di lavoro, in particolare quelli orientati alla produzione di proprietà intellettuale, come il software. La metodologia, nata dall’esperienza dei suoi ideatori in Microsoft, è stata sviluppata per oltre vent’anni in laboratori di osservazione del lavoro di gruppo e testata su oltre mille partecipanti. Oggi viene utilizzata all’interno di organizzazioni grandi e piccole negli USA, in Giappone, in Belgio e in Germania per guidare la costruzione e lo sviluppo di team di prodotto.
Nei prossimi post, scopriremo quali sono e come funzionano. Seguiteci!
Giulia Mandrioli